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Chiunque abbia un gatto sa bene che i felini sono creature estremamente attente alla loro igiene. Si leccano con metodo, con dedizione quasi maniacale, e sembrano non aver bisogno di alcun intervento umano per restare sempre impeccabili. Ma allora, perché alcuni sostengono che i gatti vadano lavati? E, soprattutto, chi ha ragione?
Il dibattito è aperto: da un lato, c’è chi afferma che lavare un gatto sia superfluo, se non addirittura dannoso, perché interferirebbe con i suoi naturali meccanismi di pulizia. Dall’altro, c’è chi sostiene che, in alcune situazioni, un bagno sia necessario per garantire la salute e il benessere dell’animale. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo: parliamone!
L’igiene naturale del gatto: perché si lava da solo
Osservare un gatto mentre si lecca è quasi ipnotico. Con movimenti precisi e metodici, passa la lingua sul mantello, spostando il pelo con la zampa per raggiungere ogni angolo del corpo. Questo rituale, che può sembrare solo un vezzo estetico, è in realtà un meccanismo di cura e protezione.
La lingua del gatto è ricoperta di piccole papille a forma di uncino, che funzionano come una spazzola naturale. Queste minuscole strutture aiutano a rimuovere lo sporco, i peli morti e persino alcuni parassiti.
Uno studio pubblicato su PNAS ha analizzato la struttura delle papille linguali dei gatti, evidenziando come la loro forma a uncino e la capacità di trattenere la saliva facilitino una pulizia profonda del mantello, contribuendo alla rimozione dello sporco e alla distribuzione uniforme degli oli naturali che proteggono la pelle.
Ma non è solo una questione di pulizia: la saliva del gatto contiene enzimi con proprietà antibatteriche che contribuiscono a mantenere la pelle sana.
La toelettatura ha anche un effetto termoregolatore. Nei giorni caldi, distribuire la saliva sul mantello aiuta il gatto a rinfrescarsi, mentre nei periodi più freddi il leccarsi regolarmente aiuta a mantenere il pelo ben ordinato e isolante. Insomma, il gatto è una macchina perfetta di autopulizia e non ha bisogno di bagni regolari come un cane.

Quando il bagno diventa necessario
Se fosse per loro, probabilmente i gatti eviterebbero l’acqua per tutta la vita. E nella maggior parte dei casi, hanno ragione. Ma esistono delle situazioni particolari in cui un bagno diventa una necessità, non un capriccio.
Uno dei casi più evidenti è il contatto con sostanze tossiche o difficili da rimuovere. Se il gatto si sporca con oli, vernici, sostanze chimiche o qualsiasi prodotto che potrebbe essere pericoloso se ingerito, bisogna intervenire subito con un lavaggio delicato e sicuro. Lo stesso vale per situazioni in cui il pelo è talmente sporco o appiccicoso da compromettere la sua capacità di mantenersi pulito da solo.
Un’altra condizione in cui il bagno può essere utile è la presenza di parassiti. Sebbene esistano antiparassitari specifici per i gatti, il veterinario potrebbe anche consigliare un bagno con uno shampoo specifico per eliminare pulci o acari, soprattutto se l’infestazione è particolarmente intensa.
Alcuni gatti, poi, possono manifestare patologie cutanee o condizioni mediche che richiedono bagni terapeutici. In questi casi, il veterinario ci aiuterà a risolvere la situazione prescrivendo shampoo appositi per alleviare dermatiti, pruriti o infezioni della pelle.
Un altro caso è quello dei gatti a pelo lungo. Chi convive con un gatto a pelo lungo sa bene che, a volte, anche la più accurata routine di pulizia può non bastare. Razze come il Persiano, il Maine Coon o il Ragdoll tendono ad accumulare nodi o sporcizia nel mantello, e un bagno occasionale aiuta a mantenere il pelo sano e privo di grovigli.
Ovviamente, è sempre meglio prevenire questi problemi con una spazzolatura regolare e con spazzole di alta qualità ed utilizzo specifico, ma in alcuni casi un lavaggio diventa inevitabile.
Ogni quanto lavare il gatto senza stressarlo?
I gatti a pelo corto, che vivono in casa e non hanno particolari problemi di pelle, possono tranquillamente evitare il bagno per mesi. Se proprio necessario, si può pensare di lavarli ogni due mesi, ma spesso non è indispensabile.
Al contrario, i gatti a pelo lungo, come i già citati Persiani e Maine Coon, hanno un mantello più esigente e tendono ad accumulare sporco e nodi. Per loro, un bagno ogni due o tre settimane può essere utile, soprattutto se non vengono spazzolati con costanza.
In ogni caso, è bene ricordare che lavare il gatto troppo spesso può essere controproducente: il suo pelo è protetto da oli naturali che lo mantengono sano e idratato, e lavaggi eccessivi potrebbero irritare la pelle e renderlo più incline a problemi dermatologici. Senza contare lo stress che l’acqua può generare: il bagno dovrebbe essere un’eccezione, non la norma.

Come lavare correttamente un gatto senza trasformarlo in una furia?
Se arriva il momento in cui lavare il gatto diventa inevitabile, l’approccio giusto fa la differenza tra un’esperienza accettabile e una catastrofe annunciata.
La prima regola è creare un ambiente tranquillo. Se il gatto percepisce stress e agitazione, sarà più difficile gestirlo. Meglio scegliere una stanza silenziosa, senza rumori forti o distrazioni, e preparare tutto il necessario in anticipo. Una bacinella con acqua tiepida è la scelta migliore, perché la vasca da bagno potrebbe essere troppo grande e spaventarlo. Per evitare scivoloni, un tappetino antiscivolo sul fondo darà una mano a farlo sentire più sicuro.
Durante il lavaggio, è importante muoversi con calma e delicatezza. Il mantello va bagnato progressivamente, evitando assolutamente il contatto con occhi, orecchie e naso.
Lo shampoo deve essere specifico per gatti: i prodotti per umani, anche se delicati, possono risultare irritanti per la pelle felina. Dopo aver insaponato il pelo con movimenti lenti e rassicuranti, è fondamentale risciacquare con attenzione, perché i residui di shampoo potrebbero causare prurito e disagio. E se vogliamo essere sicuri di trattare con delicatezza l'igiene del nostro micio, il consiglio è di utilizzare prodotti con ingredienti naturali che non alterino l'equilibrio naturale dei nostri amici felini.
L’asciugatura è un altro passaggio cruciale. Tamponare il gatto con un asciugamano morbido è il metodo migliore per rimuovere l’acqua in eccesso. Il phon, sebbene efficace, non è sempre una buona idea: il rumore e il getto d’aria calda possono spaventarlo e trasformare l’asciugatura in una lotta. Se il gatto non tollera l’asciugacapelli, meglio lasciarlo asciugare in un ambiente caldo, avvolto in un asciugamano, assicurandosi che non prenda freddo.
Dopo il bagno, il gatto avrà bisogno di qualche minuto per riprendersi dallo “shock” dell’acqua. Un premio, una carezza o un momento di gioco possono aiutarlo ad associare l’esperienza a qualcosa di meno traumatico.
La spazzolatura: il segreto per evitare bagni inutili
Se c’è un modo per ridurre al minimo la necessità di lavare il gatto, è la spazzolatura regolare. Non si tratta solo di un gesto di cura estetica: spazzolare il gatto aiuta a rimuovere i peli morti, a prevenire la formazione di nodi e a ridurre il rischio di boli di pelo nello stomaco.
L’ideale è usare una spazzola adatta al tipo di pelo e uno spray districante, procedendo con movimenti lenti e delicati.
Lavare il gatto: facciamo il punto
Lavare il gatto non è sempre necessario, ma in alcune situazioni può diventare un’esigenza. Ecco i punti chiave da ricordare per garantire un bagno efficace e senza stress:
Quando è necessario lavare il gatto
- Se il gatto entra in contatto con sostanze tossiche o difficili da rimuovere.
- In caso di infestazioni da parassiti, se consigliato dal veterinario.
- Per gatti con problemi cutanei che richiedono bagni terapeutici specifici.
- Nei gatti a pelo lungo, quando la spazzolatura non è sufficiente a prevenire nodi e sporco.
Con quale frequenza lavarlo
- I gatti a pelo corto raramente necessitano di un bagno, al massimo ogni 2 mesi.
- I gatti a pelo lungo possono aver bisogno di un bagno ogni 2-3 settimane, ma una spazzolatura costante può ridurre la necessità.
- Evitare lavaggi troppo frequenti per non rimuovere gli oli naturali che proteggono il mantello.
Come lavarlo correttamente
- Creare un ambiente tranquillo e preparare tutto l’occorrente in anticipo.
- Usare acqua tiepida e uno shampoo specifico per gatti.
- Evitare il contatto con occhi, orecchie e naso durante il lavaggio.
- Risciacquare accuratamente per eliminare ogni residuo di shampoo.
- Tamponare con un asciugamano morbido ed evitare, se possibile, il phon.
Il segreto per ridurre la necessità di bagni
- Spazzolare il gatto regolarmente per prevenire nodi e accumuli di sporco.
- Controllare la pelle per individuare eventuali problemi dermatologici in anticipo.
- Abituare il gatto fin da piccolo alla toelettatura, rendendola un momento di cura e complicità.
Seguendo questi consigli, il bagno diventerà solo un'eccezione e non una fonte di stress per il tuo gatto!
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