Salute

Disidratazione e colpo di calore nel gatto d’estate: cosa fare per proteggerlo

Un gatto sdraiato al fresco durante il caldo estivo per evitare colpi di calore e disidratazione

Articoli scritto con la collaborazione di Vincenzo Rondelli medico veterinario

L’estate, con le sue giornate lunghe e calde, può rappresentare una vera sfida per i nostri amici felini. Se è vero che i gatti sono generalmente animali indipendenti e adattabili, è altrettanto vero che le alte temperature possono mettere seriamente a rischio la loro salute.

Disidratazione e colpo di calore sono due condizioni diverse, ma strettamente legate, che durante i mesi estivi richiedono particolare attenzione. Spesso sottovalutate, possono diventare pericolose molto in fretta, soprattutto nei soggetti più fragili.

Per un approfondimento su tutti i rischi estivi per i gatti e come prevenirli, leggi la nostra guida completa alle malattie estive del gatto.

Perché i gatti soffrono il caldo

A differenza degli esseri umani, i gatti non sudano per abbassare la temperatura corporea. Il loro sistema di termoregolazione è limitato e si basa principalmente sull’evaporazione attraverso i cuscinetti delle zampe e, in misura minore, tramite l’ansimare, che però nei felini è meno evidente e meno efficace rispetto ai cani.

Questo significa che i gatti possono accumulare calore corporeo molto velocemente, soprattutto se si trovano in ambienti chiusi, poco ventilati o esposti al sole diretto.

Anche se tendono a cercare spontaneamente luoghi freschi dove riposare, non sempre riescono a evitare il surriscaldamento. Inoltre, quando non si sentono bene, i gatti spesso si nascondono o diventano meno reattivi, rendendo più difficile per i proprietari accorgersi subito del problema.

Disidratazione: una minaccia silenziosa

La disidratazione si verifica quando il gatto perde più liquidi di quanti ne assume. Durante l’estate, le perdite possono aumentare in modo significativo, anche solo attraverso la respirazione, specie in caso di stress termico o ansimare frequente.

Le alte temperature, la mancanza di acqua fresca o una dieta troppo secca possono aggravare la situazione. La disidratazione compromette numerose funzioni vitali: una corretta circolazione, il buon funzionamento dei reni, la digestione, il mantenimento della temperatura corporea.

I segnali non sono sempre facili da individuare. Un gatto disidratato può apparire più apatico, avere le mucose asciutte, il naso secco, gli occhi infossati o la pelle meno elastica

Come nel caso della disidratazione nel cane, un test semplice da fare a casa è quello del “pizzicotto”: sollevando delicatamente la pelle tra le scapole, si valuta quanto tempo impiega a tornare in posizione. Se resta sollevata a lungo, può essere un segno di disidratazione.

Il colpo di calore: un’emergenza da non sottovalutare

Il colpo di calore si verifica quando il corpo del gatto non riesce più a dissipare l’eccesso di calore accumulato. È una condizione acuta, potenzialmente fatale, che può insorgere rapidamente. Oltre alla disidratazione, il colpo di calore può provocare danni agli organi interni, al sistema nervoso e alla circolazione.

I sintomi principali includono respirazione affannosa, salivazione eccessiva, debolezza, tremori, vomito, diarrea, fino a episodi di svenimento o crisi neurologiche.

In questi casi, ogni minuto conta.È fondamentale abbassare gradualmente la temperatura corporea e contattare immediatamente il veterinario.

Come prevenire disidratazione e colpo di calore

Prevenire è molto più semplice che curare. Il primo passo è assicurarsi che il gatto abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita, possibilmente in più punti della casa.

I gatti, per natura, tendono a bere poco, quindi può essere utile incentivare l’assunzione di liquidi con l’uso di fontanelle, che grazie al movimento continuo dell’acqua stimolano maggiormente la sete. Un altro accorgimento è integrare nella dieta alimenti umidi, come paté o bocconcini in salsa, o arricchire le crocchette con un po’ di brodo non salato.

Gatto che beve da una fontanella una soluzione ideale per invitare il gatto a bere ed evitare disidratazione in estate

La casa deve essere mantenuta fresca: nelle ore più calde, è bene abbassare le tapparelle o tirare le tende, garantire il ricambio d’aria e, se necessario, utilizzare ventilatori (mai diretti) o condizionatori. Può essere d’aiuto anche offrire al gatto un panno leggermente inumidito su cui stendersi o passargli un asciugamano bagnato sul pelo, soprattutto in caso di razze a pelo lungo o soggetti anziani.

È importante anche non costringerlo a giocare o muoversi nelle ore calde. I gatti tendono naturalmente a ridurre l’attività fisica, ma è bene assecondare questo ritmo e proporre attività solo nelle ore più fresche.

Quali gatti sono più vulnerabili

Non tutti i gatti sono ugualmente esposti al rischio di disidratazione e colpo di calore. I gatti anziani, quelli con patologie croniche (come insufficienza renale o problemi cardiaci), i cuccioli e le razze brachicefale (come i Persiani) sono particolarmente sensibili al caldo. Anche i gatti obesi faticano a disperdere il calore e possono presentare un rischio maggiore.

Per loro, è fondamentale adottare misure ancora più attente. Monitorare l’assunzione di acqua, evitare ambienti caldi e verificare regolarmente lo stato di salute sono abitudini che in estate diventano ancora più importanti.

Cosa fare in caso di emergenza

Se si sospetta un colpo di calore o una disidratazione avanzata, è importante intervenire tempestivamente. Il gatto va spostato in un ambiente fresco e ventilato, cercando di abbassare gradualmente la temperatura corporea. Si possono utilizzare panni umidi su testa, zampe e addome, evitando immersioni improvvise in acqua fredda, che potrebbero provocare uno shock.

Non bisogna forzare il gatto a bere, ma offrirgli acqua o soluzioni reidratanti specifiche in piccole quantità. In ogni caso, il passaggio successivo è contattare il veterinario. Una visita tempestiva permette di valutare la gravità della situazione ed eventualmente avviare una fluidoterapia o trattamenti mirati.

Domande frequenti su disidratazione e colpo di calore nel gatto

Come capire se un gatto è disidratato?

Puoi verificarlo osservando segnali come mucose asciutte, occhi infossati, pelle poco elastica e minore vitalità. Un test semplice è pizzicare delicatamente la pelle tra le scapole: se torna lentamente in posizione, potrebbe esserci disidratazione.

Come aiutare un gatto disidratato?

Offri subito acqua fresca e pulita, preferibilmente in più punti della casa o con una fontanella. Se il gatto non beve, integra cibo umido o brodo non salato. Nei casi gravi, consulta immediatamente il veterinario.

Quali sono le cause della perdita di liquidi nei gatti?

Oltre al caldo, possono causarla vomito, diarrea, malattie renali, febbre e diabete. Anche una scarsa assunzione di acqua o ciotole sporche può contribuire.

Quali sono i sintomi di un colpo di calore nel gatto?

Respirazione affannosa, salivazione eccessiva, debolezza, gengive arrossate, tremori, vomito o diarrea. Nei casi gravi possono verificarsi convulsioni o perdita di coscienza.

Cosa succede se un gatto ha troppo caldo?

La temperatura corporea può salire rapidamente oltre i 40°C, con rischio di danni agli organi e collasso. È importante intervenire subito portandolo in un ambiente fresco e ventilato.

Come dare sollievo a un gatto colpito dal caldo?

Sposta il gatto in un luogo fresco, avvolgilo in un panno umido (non freddo) e offrigli piccole quantità di acqua. Evita il ghiaccio o l’acqua gelata per non provocare shock termico, e contatta il veterinario.

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